l'altra campana
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Riportiamo un estratto di un interessante
intervento sul forum di Vigasio:
“PANEM ET CIRCENSES”, letteralmente
“pane e giochi da circo”. Un’espressione in
lingua latina, nata nell’antica Roma, citata
spesso in funzione critica, per definire l’azione
politica di gruppi di potere volta ad attrarre e
mantenere il consenso popolare mediante
l’organizzazione di attività ludiche collettive
(festaiole). L’autore del brano (“Vecchio
saggio”) propone di sostituire circo con
autodromo, parco, divertimenti e centro
commerciale, facendo notare quanto sia
ancora efficace tale strategia. Conclude con la
domanda : “CI SVEGLIEREMO MAI ?”.
Concordiamo con lui, i metodi sono gli stessi
ma la sovrapposizione più calzante, che rende
ancora più nitida la situazione, si ottiene
sostituendo “Panem et circenses” con ….
“Risotto e adunate festaiole”.
Il tutto, come allora, per mantenere il potere,
ed ottenere tutto il resto, senza limitazione
alcuna, tanto il popolo è sempre contento!!!
Vigasio sembra il paese dei balocchi: ogni
occasione è buona per radunare un po’ di
gente offrire un rinfresco e sventolare il
tricolore al suono della banda. C’è sempre
qualcosa da inaugurare: le opere pubbliche
abbondano, poco importa se non rispondono
ai bisogni della gente, o sono addirittura inutili,
conta che siano ben visibili, in paese e sui
giornali. Per le spese non ci sono problemi. E
non ci sono problemi anche per le scuola
elementare, o materna, o per l’asilo nido, che
proprio non esiste. Penseremo più avanti, a
ridosso delle prossime elezioni. Tutto bene
anche per chi deve assistere un anziano: le
badanti non mancano! E mentre stiamo
perdendo pezzi della “cooperativa solidarietà”,
non viene meno la voglia di far festa, in una
delle tante occasioni offerte dai nostri
assessori. Il popolo è contento, mangia il
risottino, beve tutte le panzane proferite dal
palco, ringrazia e torna a casa tranquillo.
E mentre dorme sereno, i nostri “grandi”
amministratori lavorano indisturbati al loro
devastante progetto…..
“CI SVEGLIEREMO MAI ?”…..
Chissà, forse un giorno, se mai ci
stancheremo di adunate e risotto, festival e
polenta, forse solo allora qualche dubbio
potrebbe assalirci. Magari quando per uscire
di casa dovremo usare la mascherina, o per
attraversare la strada si dovrà aspettare la
Protezione civile (quella vera!), forse solo
allora cominceremo a pensare che si stava
meglio una volta, quando il paese, che
sembrava morto, in realtà era solo tranquillo e
più vivibile. Ma sarà troppo tardi.
Strade e piazze che ci appartenevano
saranno diventate inaccessibili, la campagna
intorno distrutta, saremo sommersi da veicoli
di ogni tipo, rumori e polveri. Qualcuno si
renderà conto quanto sia costato caro il posto
da cassiera al centro commerciale, o quanto
sia difficile pagarsi il mutuo dell’appartamento
(sempre più costoso!), con lo stipendio da
magazziniere, che sarebbe stato più saggio
proseguire gli studi anziché restare per anni
precario stagionale al parco divertimenti…….
Ci auguriamo di sbagliare, ma basta guardarsi
attorno per avere un’idea di cosa potrà
diventare il nostro paese, e ribadiamo “nostro”
paese, non di Galan, di Gnutti o della Coop
sette, e nemmeno di Robbi o Contri. Per
adesso è ancora “nostro”. Non restiamo fermi,
forse si può ancora contenere il danno, basta
volerlo, altrimenti…..
BUONA NOTTE VIGASIANI,
SOGNI D’ORO!!
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