AUTODROMO

Oggi i proprietari dei terreni oggetto dell'enorme progetto urbanistico che va sotto il nome di "Autodromo del Veneto" firmeranno un accordo di cessione dei terreni alla nuova società, CoopSette srl, subentrata nella compagine sociale alla Earchimede dell'ex Gnutti.

Questo significa che il progetto purtroppo va avanti, diciamo purtroppo perchè, se il progetto verrà realizzato secondo quanto dichiarato ad oggi, porterà alla scomparsa definitiva di un enorme territorio che finora era rimasto integro, e che doveva rimanere non solo dedicato ad attività agricole, ma ampiamente tutelato perchè di grande interesse ambientale, secondo gli stessi progetti della regione (vedi Piano d'Area Quadrante Europa del 1999).

Ricordiamo che su un area di 4 milioni di metri quadrati si prevede la costruzione:

1. di un enorme centro commerciale
2. di un parco divertimenti altrettanto grande
3. di un zona industriale di circa 1 milione di metri quadri
4. di un circuito motoristico con annessi servizi

Come Legambiente ci siamo finora opposti a tale scempio del territorio, e continueremo a farlo in tutte le sedi opportune, perchè crediamo che questo modello di sviluppo abbia ormai fatto il suo tempo, e che invece dovremo valorizzare molto di più le risorse che come Paese possiamo mettere in campo, vale a dire agricoltura innovativa e di qualità, sviluppo della filiera agro-energetica (biomasse, biocarburanti), sviluppo di filiere tradizionali, come quella del riso.

Ma per fare questo occorre un grande sforzo comune, occorrono capacità di programmazione e pianificazione, occorre soprattutto una visione del futuro a 10, 20, 30 anni.

Purtroppo dobbiamo riscontrare che le nostre classi dirigenti, dalle forze politiche a quelle economiche, se non in qualche caso isolato e inascoltato, fanno un gran parlare di questi temi, ma spesso per sentito dire purtroppo, senza impostare un lavoro duro ma che riteniamo potrebbe dare effetti insieme di progresso economico, sociale e di tutela dei beni fondamentali, quali la salute e il territorio.

Su questo vorremmo confrontarci, senza preconcetti o preclusioni ideologiche, ma con in testa l'obiettivo di poter mettere assieme lo sviluppo economico e la tutela della salute e dell'ambiente.