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AUTODROMO

Ultimo Aggiornamento: 05/12/2007 22:50
19/05/2007 16:24
 
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Dal Corriere di Verona del 16 maggio 2007:

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Faccioli (An): «Autodromo, sbagliato tassare i residenti»

Il consigliere provinciale: insostenibile. L'assessore Giorgetti: sì a valutazioni ambientali, ma progetto valido

VERONA . Con il suo intervento sui rischi di un 'espansione urbanistica «ingovernabile» tra Vigasio e Trevenzuolo, qualche giorno fa, si era attirato i Complimenti della sinistra e delle associazioni ambientaliste.
Oggi che la mega urbanizzazione legata - in parte - al progetto dell 'autodromo è tornata a far discutere, Mario Faccioli, consigliere provinciale di An «stoppa» la corsa ai finanziamenti che alcuni comuni, Vigasio in testa, chiedono per la viabilità di collegamento alla futura area industriale.
«Ho letto che il sindaco di Vigasio chiede anche alla Provincia di fare la sua parte per realizzare le strade tra le zone industriali progettate. Credo invece - dice Faccioli - che quei soldi ce li debba mettere l'amministrazione interessata, e senza chiedere un euro in più ai cittadini».
Ma il problema, per l'esponente di An, è più ampio, e riguarda le dimensioni che gli investimenti industriali nella zona hanno assunto, da quando nel 1999 fu approvato l'originario progetto di autodromo. «Il problema che pongo è di sostenibilità dello sviluppo che le nuove aree industriali richiederebbero. Al progetto dell'autodromo si è aggiunto il District park, l'area agroalimentare, quella di sviluppo industriale vicina a Nogarole Rocca, lo snodo di Isola della Scala con il "parco del riso" - ricorda Faccioli -, siamo certi che tutto ciò sia davvero di beneficio ai comuni limitrofi? Si parla di nuova occupazione, ma di che tipo? Senza contare che tutto è stato progettato dando per scontata una viabilità imponente, mentre si fa fatica a realizzare la Mediana, per fare un esempio, o i costi del solo primo stralcio della Grezzanella sono raddoppiati prima che vedesse la luce».
La soluzione? Un tavolo tra Regione, Provincia e Comuni, per ripartire dal progetto iniziale dell'autodromo, verificare le aree commerciali veramente necessarie per coprirne i costi, e procedere passo dopo passo anche per la viabilità, solo a finanziamenti certi o ottenuti. «Presenteremo un ordine del giorno per chiedere tutto questo in consiglio provinciale, appena passate le elezioni», annuncia Faccioli.
Si sta forse affermando una linea critica di An verso la superurbanizzazione vicina al confine lombardo? Non è così secondo l'assessore regionale Massimo Giorgetti: «Condivido le preoccupazioni di Faccioli - dice il responsabile dei Lavori pubblici, anche lui di An -, e infatti ci sono le sedi opportune per mettere a fuoco i problemi ascoltando le richieste di tutti i soggetti interessati: sui progetti ci sarà una valutazione di impatto ambientale dove ognuno potrà dire la sua. Resta chiaro che il progetto dell'autodromo rimane valido, ed è stato approvato alla luce del sole con leggi regionali».

G.S.
20/05/2007 07:03
 
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Speramo sia così...
Speriamo sia così... Se veramente metteranno mano al nostro portafoglio, visto che di tasse ne paghiamo fin troppe, ici, busta paga, sanità ecc... penso che questa volta si scatenerà una rivoluzione.

Io sono daccordo di mettere mano al portafoglio di chi costruirà e al clan del puinar. Hanno voluto la bicicletta??? Che pedalino...e se non ce la fanno, che vadano a zappare il cemento a loro molto amato!!! Ci sono sempre i loro elettori che li potranno aiutare.

Me nona la me dizea sempre: "Stà atento a non voler far el pàso piasè longo dela gamba, parchè te podaresi sbatar la facia su na bela "margherita" de vàca!!!"



22/05/2007 12:15
 
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di nuovo sulla tassa di scopo che, se verrà approvata, verrà pagata da tutti i cittadini di Vigasio, Trevenzuolo, Mozzecane, Nogarole Rocca, Erbè, Isola della Scala, Buttapietra, Castel d’Azzano, Povegliano e Villafranca, come addizionale ICI.

Singolari le dichiarazioni qui riportate di T. Zigiotto (Forza Italia - presidente commissione Urbanistica della Regione Veneto) , che tentano di scaricare l'idea della tassa di scopo sui Comuni, mentre in conferenza dei servizi della Provincia di Verona l'imposta viene caldeggiata proprio dal Presidente E. Mosele, Forza Italia pure lui da qualche giorno.

Questo dichiara Zigiotto in conferenza dei servizi: "L’altra questione sollevata dal Presidente è quella dei finanziamenti; a mio avviso, i soggetti interessati a dare il proprio contributo sono i Sindaci con le formule proposte dal Presidente Mosele oggi, la Provincia, la Regione, che interviene con il programma triennale delle opere, i privati ed infine il Governo centrale."
Per coloro che non hanno capito: quando si parla de "i soggetti interessati a dare il proprio contributo sono i Sindaci con le formule proposte dal Presidente Mosele", i "soggetti" siamo tutti noi cittadini e le "formule proposte" sono l'imposta di scopo !

Dal "Corriere di Verona" del 13 maggio 2007

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Autodromo, doppia inchiesta sulla megaopera

Il fascicolo nella mani di Nordio. E c'è anche un'indagine della Corte dei conti

Tassa di scopo, il sindaco di Nogarole: possibile. Zigiotto: vogliono far cassa

VERONA - Doppia inchiesta sull'autodromo del Veneto. Da un lato quella della Procura di Venezia, dall'altro una della Corte dei Conti. È la novità che emerge sul tormentato progetto del mega impianto sportivo tra Trevenzuolo e Vigasio, tornato alla ribalta per il nodo costi e l'idea di applicare una tassa di scopo nei Comuni interessati. «Una proposta che non viene certo dalla Regione», replica il consigliere regionale di Forza Italia, Tiziano Zigiotto, tra i principali sostenitori del progetto.

LE INDAGINI - E tuttavia non è questa l'unica «grana». Sul fronte giudiziario proseguono le indagini sul progetto voluto dalla giunta Galan: tra dieci giorni Legambiente Verona, con in testa il presidente Michele Bertucco, sarà ricevuta dal Pm veneziano Carlo Nordio, titolare dell'inchiesta, per un punto della situazione sull'esposto inoltrato inizialmente alla procura di Verona. Intanto però anche la procura veneta della Corte dei Conti ha aperto un'inchiesta: al centro i documenti inviati dalla minoranza consiliare di Vigasio, uno dei due Comuni entrati a far parte della Società Autodromo del Veneto. Il nodo: le modalità con cui sono stati valutati i terreni ex agricoli su cui sorgerà la mega opera.

IL NODO VIABILITÀ - E poi c'è la vicenda della tassa di scopo per finanziare la viabilità dell'autodromo e dei parchi collegati. «Mi sembra un'invenzione dei Comuni per ottenere soldi in più. Ci si lamenta del danno che gli enti pubblici avrebbero dall'autodromo: a me pare che per ora siano i privati a offrire opportunità di ricchezza ai Comuni della zona». Così replica alle polemiche Tiziano Zigiotto: non viene da Venezia l'ipotesi della tassa di cui non c'è bisogno; la Regione ha già previsto il finanziamento della viabilità.
«La viabilità sarebbe garantita da un casello dedicato all'autodromo sulla Tirreno-Brennero - riprende Zigiotto - mentre la Grezzanella è già nel piano regionale delle opere pubbliche e sarà finanziata dalla Regione, che cofinanzierà anche la Mediana.
Vogliamo dire che nel piano triennale ci sono 50 milioni per una viabilità utile a tutti i Comuni della zona e che le opere su quell'area non sono solo l'autodromo e il parco commerciale, ma anche due centri logistici, un'area agroalimentare e altre opere imponenti?».
Ma allora da dove salta fuori la tassa di scopo? Luca Trentini, sindaco di Nogarole Rocca, conferma che dell'ipotesi si è parlato negli ultimi incontri tra i Comuni interessati e la Provincia: «Non è poi cosi certo che ci saranno i soldi per le opere. Pensiamo alla Ti-Bre, lontana dall'avvio dei cantieri: se non si fa, addio anche al secondo stralcio della Grezzanella. E quindi al tavolo aperto dal presidente della Provincia Mosele si valutano anche possibilità alternative. lo credo però che a pagare dovrebbero essere i privati che realizzano l'autodromo».
E lo stesso Mosele, oltre alla soluzione di una tassa sulla società privata o di una interna ai Comuni che si gioverebbero delle opere viarie, con un aumento dell' ICI in rapporto ai metri quadri di concessione, paventa un'altra via di uscita: «C'è anche l'ipotesi di una tassa di percorrenza delle infrastrutture realizzate; di certo la copertura finanziaria va ottenuta».
Altre strade a pagamento, quindi, stessa possibilità di almeno altre due opere a qualche chilometro di distanza, la super tangenziale di Verona e la Transpolesana, se venisse realizzata l'autostrada Nogara-Mare.
Zigiotto, poi, difende il progetto anche sulla cementificazione denunciata da comitati civici e Legambiente: «Solo il 27% dell'opera sarebbe coperto da capannoni commerciali. il progetto prevede più aree a verde di quanto si immagini. Perché Legambiente non si propone per gestire direttamente il parco del Tione, e si limita invece a criticare il progetto?».
«Perché sarebbe un parco regionale - è la risposta di Bertucco - che ha una gestione istituzionale e non delegata alle associazioni. Mi pare un tentativo maldestro di coinvolgerci in un progetto mai discusso con il territorio. Inoltre nel verde la Regione comprende anche l'autodromo, senza rendersi conto che è ben altra cosa dalla situazione ambientale originaria».

Giovanni Salvatori
25/05/2007 12:29
 
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ecco il volantino che da oggi stiamo distribuendo nei dieci comuni interessati dalla vicenda "Autodromo del Veneto". I rappresentanti di questi Comuni, insieme alla Provincia di Verona e alla Regione Veneto, stanno discutendo in Conferenza dei Servizi su come realizzare, e soprattutto con quali soldi, la nuova viabilità della zona.

25/05/2007 14:11
 
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delle Misteriose Sparizioni ...
Che dire ? Premesso che la nostra posizione è in favore della tutela ambientale e agricola di quel territorio, c'è da osservare che il progetto presentato dallo studio De Togni niente aveva a che vedere con lo scempio urbanistico e cemintificatorio ora proposto dai nuovi progettisti.

Per poco che valga la nostra testimonianza in favore di quanto affermato da De Togni nell'articolo, sul nostro sito: iltiglio.altervista.org potete trovare lo stesso progetto, pubblicato oggi sul giornale, che avevamo anche noi visionato alla sua presentazione nel 2000.

Da "L'Arena", 25 maggio 2007

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VIGASIO. Lo studio di architettura Lyskova-De Togni nel 2000 redasse il piano poi approvato in Regione, il Comune dice di non averlo mai richiesto né visto

Autodromo «verde», sparito il progetto

Gli autori: «Lo hanno trasformato in un mostro e non ce lo vogliono neanche pagare»

Vigasio. Doveva essere, secondo il loro progetto, un Autodromo innovativo, rivoluzionario, con ben 16 varianti di percorso di varie difficoltà, e tutto «verde». Lo hanno presentato su richiesta dell’allora sindaco Pietro Robbi, nel gennaio del 2000: dopo sette anni vanno per chiedere la parcella per il lavoro svolto e si sentono rispondere che il progetto non è mai esistito e nessuno l’ha mai visto. Spariti i disegni, sparite le relazioni, la documentazione assai corposa approntata dallo studio associato Lyskova-De Togni.
Cosa è successo? «Fu il sindaco Robbi a contattarmi personalmente» spiega il geometra Roberto De Togni, che lavorò al progetto con la moglie Desana Lyskova, architetto slovacco, con la consulenza dell’architetto Lumir Lysek, «e predisponemmo, in tempi strettissimi un progetto di fattibilità talmente innovativo che la Regione lo accolse». De Togni ricorda che molti Comuni veneti, compreso Trevenzuolo, inviarono in fretta e furia una documentazione di massima, «ma non ci risulta che siano state presentate planimetrie, progetti circostanziati, dell’opera da eseguire, come ha fatto il Comune di Vigasio».
Il progetto, come da bando regionale, prevedeva solo una pista inscritta in un parallelepipedo di 650x500 metri al fine di limitare il consumo del suolo agricolo; i progettisti avevano inoltre previsto le tribune attorno, come in un’arena, non solo per consentire al pubblico (massimo 130mila posti) di seguire le gare, ma anche per creare delle barriere acustiche. Nella loro relazione Roberto De Togni e Desana Lyskova, dichiaratamente ambientalisti, scrivono: «La costruzione dell’Autodromo è l’occasione per riportare il paesaggio allo stato originale», con piantumazione intensiva di alberi lungo i corsi d’acqua, percorsi verdi e parchi con campeggi per i visitatori, lidi naturali, circoli di golf, di equitazione e sport vari, il recupero della ferrovia Dossobuono-Isola della Scala, trasformata in una metropolitana di superficie. E le oltre 50 corti agricole della zona, molte in via di dismissione, sarebbero state trasformate in agriturismi, ristoranti, alberghi e circoli «senza creare strutture ex novo multipiano avulse dalla realtà architettonica locale».
«Avevamo previsto anche il modo per finanziarlo con una sottoscrizione pubblica, ovvero ogni cittadino poteva essere partecipe dell'operazione» continua De Togni. «Il progetto di Vigasio era il migliore e l’unico pronto per essere eseguito, ecco perché fu scelto. Era un progetto verde, per il mio paese, poi qualcuno lo ha trasformato in un mostro. Ci sentiamo presi in giro perché la nostra idea iniziale è stata stravolta solo per speculare sull’utilizzo intenso del territorio. Il bando non prevedeva nulla di tutto ciò».
E visto che ormai tutto è pronto per partire con un progetto alternativo, lo studio De Togni-Lyskova ha deciso, dopo anni di inutile attesa, di chiedere il saldo della parcella. Si scopre così che il progetto è «sparito», Nonostante, ricorda Liskova, Robbi lo abbia presentato allora in una assemblea pubblica. L’ufficio tecnico scomunale scrive, nel gennaio scorso, che «non sono stati accertati impegni di spesa per la stesura del progetto di massima; non esiste alcuna convenzione con lo studio di progettazione; parimenti non è stato reperito alcun progetto a sua firma (di Lyskova, ndr) relativo all'Autodromo». I progettisti hanno invece appurato che in Regione sono depositati i loro progetti con tanto di firma del sindaco Robbi.
«A parte il corrispettivo che ci spetta, di 387 mila euro su un progetto di circa 50 milioni di euro», aggiunge De Togni «ribadiamo tutta la nostra contrarietà e delusione per lo scempio che sarà fatto del territorio partendo, purtroppo, da una nostra idea che era ben diversa da quello che ora si vuol fare, ma che ha favorito la scelta di Vigasio rispetto ad altri Comuni».

Lino Fontana

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E adesso spunta la «tassa di scopo»

Vigasio. «Vogliono far pagare le nuove strade di accesso al complesso di centro commerciale e logistico, parco divertimenti, Autodromo, a tutti i cittadini non solo di Vigasio e Trevenzuolo ma anche dei Comuni limitrofi con la tassa di scopo». È l’allarme che Legambiente «Il Tiglio», Wwf, associazione ambientale «S. Michele» di Erbè e il comitato «Per Trevenzuolo» lanciano in questi giorni con la distribuzione di volantini intitolati: «Autodromo uguale più tasse per tutti».
La tassa di scopo può essere applicata per massimo 5 anni e si calcola sulla base imponibile Ici con un massimo dello 0,5 per mille e può finanziare opere pubbliche fino al 30% dei costi. Gli ambientalisti che contestano con insistenza Autodromo e annessi, riportano sul volantino le dichiarazioni alla stampa di alcuni amministratori sull’opportunità di applicare tale tassa. Paolo Tovo, vicesindaco di Nogarole Rocca, alla conferenza dei servizi l’1 marzo scorso: «Ogni Comune deve mettere a disposizione e le risorse necessarie per le infrastrutture. Noi siamo disponibili anche alla tassa di scopo». E il vicesindaco di Vigasio, Pietro Robbi, in un’inchiesta pubblicata su «Sia District park» del 15 febbraio scorso: «Il Comune di Vigasio è disposto a contribuire in proprio alla realizzazione delle strade e penso sia giusto che intervengano anche altri Comuni». (li.fo.)

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Ancora volantini degli ambientalisti

Isola della Scala. Riporta la pagina del settimanale «L’Espresso», con l’articolo intitolato «Luna Park Galan» il volantino distribuito in questi giorni a Isola della Scala. Legambiente ha colto anche l’occasione del passaggio della Mille Miglia per volantinare contro l’Autodromo, come spiega Vincenzo Parise presidente del circolo «Il tiglio».
Nell’articolo, il giornalista Paolo Tessadri scrive: «Il Veneto ha inserito tra le tre opere principali, accanto al passante di Mestre e al Mose di Venezia, anche un centro commerciale fra i più grandi in Europa insieme a una nuova immensa copia di Gardaland, a un Autodromo di cinque chilometri e a una cittadella sportiva da far invidia a Coverciano. Per il governatore Galan sono lottizzazioni pubbliche strategiche. Poco male se sono servite due leggi su misura, più deroghe e varianti per rimuovere gli "ostacoli" ambientali: norme decise a mezzanotte, due giorni prima dello scioglimento del Consiglio regionale. Nulla di male se l’area prescelta ricade nel bel mezzo del parco fluviale soprannominato ora "Il parco col buco". Ma serviranno più di 80 milioni per rifare la viabilità. Si parla di una ‘tassa di scopo’ che dovrebbe ricadere solo sulla Società Autodromo del Veneto, peccato che ne faccia parte anche la Regione e i due comuni azionisti, dunque tutti i cittadini veneti. Tasse pubbliche, utili privati: più che un divertimento, sarebbe una beffa”. (m.f.)
30/05/2007 09:10
 
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Progetto originale dell'area "autodromo"
Ecco due schemi del progetto originale, sviluppato nel 2000 dallo studio di architettura Lyskova-De Togni.
Questo è il progetto scelto nel 2000 dalla Regione Veneto tra i 16 candidati a realizzare l'autodromo regionale.



Questo era il progetto complessivo, che prevedeva «la tutela dei corsi d’acqua, percorsi verdi e parchi con campeggi per i visitatori, circoli di golf, di equitazione e sport vari, il recupero della ferrovia Dossobuono-Isola della Scala, trasformata in una metropolitana di superficie. E le oltre 50 corti agricole della zona, molte in via di dismissione, sarebbero state trasformate in agriturismi, ristoranti, alberghi e circoli senza creare strutture ex novo multipiano avulse dalla realtà architettonica locale». (De Togni, L'Arena, 25 maggio 2007).



Come si vede nulla ha a che spartire con il "mostro" che viene proposto ora:


31/05/2007 07:28
 
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Giacomo
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Però bel progetto!!

Hanno fatto bene a chiedere al Comune 400.000 Euro.

Pienamente meritati!

31/05/2007 14:36
 
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barraovunque
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per Giacomo e tutti gli Altri.

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Questo era il progetto complessivo, che prevedeva «la tutela dei corsi d’acqua, percorsi verdi e parchi con campeggi per i visitatori, circoli di golf, di equitazione e sport vari, il recupero della ferrovia Dossobuono-Isola della Scala, trasformata in una metropolitana di superficie. E le oltre 50 corti agricole della zona, molte in via di dismissione, sarebbero state trasformate in agriturismi, ristoranti, alberghi e circoli senza creare strutture ex novo multipiano avulse dalla realtà architettonica locale». (De Togni, L'Arena, 25 maggio 2007).
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..............bell'articolo, belle parole, lasciatemi dubitare sulle vere intenzioni, anzi dubitiamo tutti che e' meglio................




01/06/2007 08:40
 
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Vecchio Saggio
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Re: per Giacomo e tutti gli Altri.
il dubbio sulle vere intenzioni dello studio De Togni è legittimo, ma che cosa allora dovremmo pensare sulle reali intenzioni di chi propone il progetto attuale ?!?!? Più di 3 milioni di mq di cemento e asfalto a me fanno venire non solo dei dubbi, ma delle grandi certezze speculative.

[SM=x104341]


Scritto da: barraovunque 31/05/2007 14.36

..............bell'articolo, belle parole, lasciatemi dubitare sulle vere intenzioni, anzi dubitiamo tutti che e' meglio................


03/06/2007 10:52
 
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Meno male che ci sono i Mantovani !
da L'Arena di domenica 03 giugno 2007:

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TREVENZUOLO VIGASIO. La Regione Lombardia chiede un incontro con Galan perché teme un traffico esagerato


Mantova dice no all’AUTODROMO


Vigasio. La Regione Lombardia chiederà un incontro con la Regione Veneto per affrontare il problema del nuovo AUTODROMO che dovrebbe sorgere nel Veronese, ma al confine con la provincia di Mantova.
È quanto hanno assicurato agli amministratori mantovani gli assessori regionali all’Urbanistica, Davide Boni, e all’Ambiente, Domenico Zambetti, nel corso di un vertice tenutosi negli uffici regionali di Mantova. Il presidente della Provincia di Mantova, Maurizio Fontanili, che aveva chiesto il confronto con la Regione Lombardia sull’AUTODROMO, ha fatto presente che quell’opera, per il suo impatto ambientale, «sconvolgerebbe un territorio di 100 chilometri quadrati, vicino a due città, Mantova e Verona, che sono le più inquinate d’Italia». In un comunicato emesso al termine dell’incontro dalla sede territoriale di Mantova della Regione Lombardia, viene sottolineata la «forte preoccupazione» espressa dagli assessori Boni e Zambetti per il progetto dell’AUTODROMO, «che avrà indubbie e sostanziali ricadute nel territorio lombardo da sottoporre ad attenta valutazione».
«Le autorità regionali e quelle mantovane», prosegue il comunicato «hanno condiviso la necessità di tutelare al meglio il territorio, di aprire un confronto diretto con la Regione Veneto, che finora non c’è stato, e di mettere in calendario ulteriori momenti di studio ed approfondimento».

«Il primo» conclude il comunicato «è fissato per il 18 giugno, quando Regione Lombardia, Provincia di Mantova ed i Comuni lombardi interessati si incontreranno per dialogare sul tema».
Quella che si preannuncia come una vera e propria «città dei motori» dovrebbe sorgere su un’area di 4 milioni di metri quadrati nel comune veronese di Vigasio, al confine con i comuni mantovani di Roverbella e Castelbelforte. Sono previsti anche un grosso centro commerciale, un parco divertimenti legato al mondo dei motori, oltre ad impianti sportivi vari. Il costo dell’opera si aggira sul miliardo di euro, e sarà sostenuto dalla società AUTODROMO Veneto formata dalla reggiana Coopsette (che ha la maggioranza azionaria), dalla Fashion district di Brescia, dalla Regione Veneto e dai Comuni di Vigasio e Trevenzuolo. «Prevediamo che arriveranno dalle 50 mila alle 10 mila auto al giorno, e questo per noi mantovani è insostenibile» ha detto Fontanili. (li.fo.)

[Modificato da IlTiglio 03/06/2007 14.40]

05/06/2007 22:43
 
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«Autodromo, megalottizzazione padana»
Ma siamo solo noi Vigasiani a non accorgerci del disastro ambientale a cui stiamo andando "allegramente" incontro ???

SVEGLIAMOCI, prima che sia troppo tardi !

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Dal Corriere di Verona - 5 giugno 2007

Si allarga il muro contro muro sul megaprogetto a Vigasio. Polemica dalla giunta Formigoni: «Vogliamo capire cosa porterà tutto questo cemento»


«Autodromo, megalottizzazione padana». Scontro tra Regioni


Milano apre il fronte: «La giunta veneta deve parlare con noi». Il 18 giugno primo vertice lombardo.


VERONA - E' scontro sull'autodromo di Vigasio. Dopo il secco «no» della Provincia di Mantova e degli ambientalisti, anche la Regione Lombardia è perplessa sulla costruzione del maxi-complesso. E l'assessore lombardo all'Urbanistica, Davide Boni, chiede spiegazioni al Veneto.
«Ritengo che confrontarsi solo col presidente della Provincia di Mantova sia riduttivo. E' sicuramente una questione da affrontare tra Regione e Regione», sostiene Boni, preoccupato che la futura «città dei motori» abbia un impatto eccessivo sul territorio.
«Il problema non è l'autodromo in sè, ma il complesso che ne sorgerà attorno. Non conosco benissimo il piano, però è una struttura che occuperà oltre cinque milioni di metri quadri: è di dimensioni superiori all'area sia di Malpensa sia di Montichiari», prosegue Boni.
Il progetto, infatti, comprende anche la nascita di un parco dei divertimenti a tema e di un centro commerciale, destinato ad essere il più grande d'Europa. Un vero colosso dell'intrattenimento.
La Provincia di Mantova è preoccupata. Secondo i primi studi giungeranno in zona dalle diecimila alle cinquantamila auto in più al giorno, catalizzate dalla nuova attrazione turistica e per le due città, Verona e Mantova, le più inquinate d'Italia, non saranno certo rose e fiori.
Lunedì 18 giugno si terrà il primo incontro tra Regione Lombardia, Provincia di Mantova e i Comuni lombardi interessati. Ma secondo l'assessore Boni non basta. «Non mi è chiara anche la compatibilità ambientale. Quella è una zona verde di pregio e una struttura di questo tipo non penso sia ideale», commenta Boni. L'area interessata, infatti, è quella del parco fluviale veronese ed è ricca di fontanili, risaie e pioppeti. Gli ambientalisti hanno da tempo lanciato l'allarme perché la costruzione della futura Motorcity potrebbe compromettere la coltivazione del riso, in quanto diminuirà notevolmente il terreno agricolo a disposizione.
«E' vero che il Veneto costruisce in casa sua e nessuno vuole ostacolarlo. Però questo progetto lo definirei di portata padana. Chiederò quanto prima un appuntamento con l'assessore all'Urbanistica della Regione Veneto», aggiunge.
Oltre all'ambiente e all'inquinamento, un altro nodo chiave è il tema viabilità. Per realizzare nuove strade, i comuni veronesi stanno pensando ad una «tassa scopo», una misura che probabilmente inciderà sull'Ici e servirà a finanziare la viabilità in funzione del maxi-centro.
«Non posso pensare di chiedere una tassa scopo ai mantovani per realizzare delle strade in funzione di questo progetto», conclude l'assessore della Regione Lombardia.

Valentina Rorato

[Modificato da IlTiglio 05/06/2007 22.46]

06/06/2007 10:30
 
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Per il Tiglio e tutti gli altri.
Giusta la preoccupazione sull'autodromo e quant'altro ma pensateci non succedera' niente di tutto questo, ma vedremo sorgere un mare di capannoni che voglioni dire... opere in muratura.....impianti elettrici......impianti idraulici....e cosi via.....dubitate.....dubitate.
Gia' c'e' qualcosa di analogo a Vigasio, nel famoso Villaggio Verde la decina di inquilini che si sono fatti prendere all'amo fra qualche anno si ritroveranno circondati dai condomini.....che vogliono dire opere in muratura - impianti elettrici - impianti idraulici ecc....ecc....dubitate........dubitate che e' meglio.
13/06/2007 10:04
 
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Marcia "verde" anti autodromo
Tratto da: L' Altro Giornale - Maggio 2007

Vigasio. In bicicletta per le campagne a rischio

Marcia "verde" anti autodromo

No al "saccheggio" del territorio


Un lungo serpentone di circa quattrocento persone, tra cui molte famiglie con bambini e un alpino della Seconda Guerra, tutti in bicicletta o con trattori lungo il perimetro dell'area dove dovrebbe sorgere il progetto "Motorcity". È stato questo lo spettacolo che si è presentato domenica 6 maggio, tra Vigasio e Trevenzuolo, quando è andata in scena una marcia pacifica per fermare il "saccheggio" del territorio con la realizzazione dell'autodromo del Veneto, e di aree commerciali e industriali.
La protesta è stata organizzata dal circolo di Legambiente "Il Tiglio" di Vigasio, in collaborazione con le associazioni "S. Michele" di Erbè e "Vivere Castelbelforte", il Comitato "Per Trevenzuolo", Wwf, Italia Nostra, Lipu, Ari (Ass. Rurale Italiana) e rete Lilliput, per invitare tutta la popolazione a opporsi in modo concreto ai progetti di nuove urbanizzazioni che coinvolgerebbero oltre dieci milioni di metri quadrati.
Il percorso, lungo 24 chilometri, ha visto la partenza del corteo da Forette, per attraversare il centro di Vigasio e proseguire fino alla corte duecentesca di Curtabà, situata nel cuore dell'area coinvolta. Qui uno studioso di Trevenzuolo, il maestro Pasquale Ferrarini, ha narrato la storia del luogo, dando notizie sociali e culturali e motivando la scelta di salvaguardare quel territorio. La manifestazione è proseguita fino a Trevenzuolo, per poi ritornare a Vigasio passando per Nogarole Rocca. "Questa marcia - ha commentato Vincenzo Parise del circolo Il Tiglio - vuole dire no al saccheggio del territorio, e vuol informare le persone dell'esistenza di un progetto che mira a distruggere il territorio agricolo e a fare speculazione edilizia, in un 'area destinata dal Paqe a parco fluviale della pianura Veronese e inserita nel parco del Tartaro Tione. C'è stata una partecipazione superiore alle attese, e tutto si è svolto senza incidenti, grazie anche al servizio di sicurezza dei carabinieri di Isola della Scala".
Alla marcia hanno parlato anche esponenti delle altre associazioni. "Per fermare questo scempio - ha commentato Michele Bertucco di Legambiente - bisogna essere vigili e presenti sul territorio; questa deve essere la prima di altre manifestazioni future". Dello stesso avviso anche Giovanni Biasi, della sezione provinciale del Wwf: "la bocciatura del District Park non basta. Non bisogna abbassare la guardia, dobbiamo continuare a lottare".
Altri commenti sono giunti da Vanni Mantovanelli (associazione Vivere Castelbelforte) e Umberto Dall'Oca (associazione ambientale S. Michele). Erano inoltre presenti Emanuela Formenti, Presidente del Wwf Verona, Francesco Benciolini, dell'ARI e alcuni membri della Rete Lilliput.
C'erano anche rappresentanti politici: i sindaci di Castelbelforte e Casteldario, il segretario provinciale di Mantova dei Ds, Carra, il consigliere di maggioranza di Povegliano Valentina Zuccher, (che ha sottolineato come le amministrazioni comunali in questi casi sacrifichino la tutela del territorio per meri interessi economici), il segretario dei Verdi di Verona, Magagna, il segretario dei Ds di Isola della Scala, Zandonà, il segretario dei Ds di Vigasio, Bertolini, e il capogruppo della minoranza di Vigasio, Nicolis.
Il fronte del no è comunque ben agguerrito, visto che è allo studio un coordinamento dei vari comitati per realizzare un osservatorio permanente sull' ambiente, l' economia, la viabilità, la qualità della vita e l'urbanistica della provincia sud di Verona.

Nicola Cordioli
22/06/2007 14:07
 
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Lettera aperta ai nostri rappresentanti politici
Al Presidente della Regione Veneto
Agli Assessori regionali, provinciali e comunali
Ai Consiglieri regionali, provinciali e comunali

Loro Sedi


Oggetto: Sviluppo sostenibile nel territorio della pianura Veronese.

Ci permettiamo di inviare alle SS.VV. questa lettera perché vogliamo farvi sapere quanto ci stia a cuore il nostro territorio, quello cioè della pianura a sud-ovest di Verona.
Esso rappresenta, per quanto riguarda il paesaggio agrario, il risultato di un equilibrato rapporto fra elementi naturali, quali i fiumi Tartaro, Tione e le risorgive che caratterizzano l’alta pianura, e gli interventi dell’uomo intesi a disciplinarne l’uso, tessere una complessa trama di canali irrigatori, introdurre nuove colture (quella del riso in particolare).
Ciò che si è sviluppato soprattutto nel corso di secoli, con un processo quindi di cui era possibile verificare gli esiti, sembra destinato ad essere sovvertito – quando non lo è già stato - nel giro di pochi anni per interventi tanto rapidi quanto radicali e sconvolgenti.

La programmazione d’area a livello regionale approvata nel 1999 (Piano d’Area Quadrante Europa - PAQE), prevedeva uno sviluppo concertato dei servizi sul territorio che, se pur a nostro giudizio esagerato e non rispondente ad una reale analisi delle esigenze del mercato, aveva una sua ragione logica e “di sistema”.
In estrema sintesi il Piano prevedeva sia l’insediamento di aree industriali e logistiche lungo l’asse Mozzecane – Nogarole Rocca (allacciamento AutoBrennero) – Trevenzuolo – Isola della Scala, sia il mantenimento a destinazione agro-alimentare e di tutela ambientale di vaste aree di Vigasio, Trevenzuolo, Erbè, Isola della Scala.

Tale accordo è stato sostanzialmente stravolto dal mancato recepimento di molti Comuni, che hanno preferito, per ragioni campanilistiche e talvolta speculative, introdurre varianti urbanistiche non legate alla programmazione d’area, e non concertate con gli altri Comuni e con la Provincia di Verona (es. progetto “Autodromo”; “District Park” – logistica a Vigasio; area logistica e agro-alimentare a Trevenzuolo; spostamento della prevista “Mediana” a sud di Trevenzuolo, ecc.).

L’abnorme sviluppo edilizio che tali scelte hanno prodotto, senza un conseguente sviluppo viabilistico, culturale, educativo e dei servizi sociali, ha portato all’acuirsi di enormi problemi sul fronte del traffico, della salute (la maggior parte di questi territori è classificata in classe A come livello di inquinamento atmosferico), della sicurezza sociale, della qualità della vita delle comunità.

L’insediamento di ulteriori infrastrutture, se realizzate così come previste oggi, stravolgerà la vita dei residenti, il tessuto socio-economico e le attività presenti da centinaia di anni (l’importante filiera del riso, le coltivazioni agricole, il commercio al dettaglio).

Ricordiamo che sono previste le seguenti urbanizzazioni:
Isola della Scala: Centro Intermodale/scalo merci, Centro Risi, Centro Agroalimentare; Trevenzuolo: Centro Logistico e Agroalimentare; Vigasio: District-Park (Logistica); Nogarole Rocca: area logistica e produttiva; Mozzecane: Centro Direzionale.
Inoltre fra i Comuni di Trevenzuolo e Vigasio è stato approvato dalla legislazione veneta ed è in fase di avanzata progettazione l’Autodromo del Veneto, che comprende aree commerciali, artigianali, industriali e parco divertimenti, che da solo occuperà più di 4 milioni di mq di territorio.

Complessivamente le varie opere occuperanno più di 12 milioni di mq.

A tutt’oggi, le infrastrutture viarie previste nella medesima zona dovrebbero essere:
variante alla SS 12 (da Buttapietra a Verona sud); circonvallazione di Isola della Scala; Mediana Nogarole Rocca - Isola della Scala; collegamento tra Vigasio e la SS 434 (Medianina); autostrada Nogara-Adria; autostrada Tirreno-Brennero (TI.BRE); variante alla SR 62 da Villafranca a Tormine di Mozzecane (Grezzanella); linea ferroviaria AV/AC.

Riteniamo sia necessaria una riflessione e una nuova concertazione complessiva che coinvolga tutti i Comuni interessati e la Provincia di Verona.

I cittadini di Erbè, Trevenzuolo, Vigasio, Castel D’Azzano, Buttapietra, Isola della Scala, Mozzecane, Nogarole Rocca, Povegliano e Villafranca devono avere un ruolo in merito.

Lo scopo di questa nostra lettera aperta è di far riflettere chi è chiamato a decidere per il bene attuale e futuro di tutti i cittadini di questo nostro territorio su un problema che per altro supera i suoi confini e suscita crescenti preoccupazioni anche nelle confinanti genti mantovane.
Noi scriventi siamo contrari soprattutto al cosiddetto “Autodromo”, che nel tempo ha assunto le dimensioni di un “mostro urbanistico”, totalmente diverso dall’originale approvato dal PAQE (vedi art. 88). Per le altre opere crediamo doveroso valutare se siano tutte necessarie e quali di queste siano le prioritarie.

Proponiamo di:

• Destinare la zona a colture innovative e di qualità, promuovendo una imprenditoria agricola di qualità nel rispetto delle risorse naturali e nella tutela del terreno agrario e del paesaggio rurale
• Tutelare e sviluppare la filiera del Riso, anche dal punto di vista agrituristico;
• Realizzare compiutamente il Parco Naturale Regionale Tartaro – Tione;
• Privilegiare il recupero dei centri storici degradati, delle aree industriali dismesse e delle vecchie corti rurali rispetto all’urbanizzare nuovi territori;
• Che si sviluppi una filiera agro-energetica per la produzione di biocarburanti;
• Evitare l’ incongruente approvazione di tante aree logistiche, completando invece e facendo funzionare al meglio quelle esistenti.

Nelle scelte che voi Amministratori siete chiamati a fare, crediamo che vadano messi al primo posto lo sviluppo sostenibile, la qualità della vita e la salvaguardia dell’ambiente, considerando che ogni realizzazione va a beneficio o svantaggio nostro e delle generazioni future.

Se questi saranno i riferimenti che vorrete tenere come punti fermi, le soluzioni che verranno trovate insieme, riunendo tutti i rappresentanti dei Comuni interessati e confrontandovi con i vostri cittadini potranno ancora far sperare che la politica sia al servizio della comunità e lo strumento adeguato per fare scelte nell’interesse di tutti.

Comitato “GENIUS LOCI”
22/06/2007 14:10
 
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Lettera aperta ai consiglieri di COOPSETTE
N.B. CoopSette è la Società che realizzerà il famigerato scempio urbanistico che va sotto il nome di "Autodromo del Veneto".

------------------------------------------------------------
DA:
Cooperativa “La Radice” - Isola della Scala
Cooperativa “Ca' Magre” - Isola della Scala
“Doc Servizi” Soc. Coop. - Verona
“La Nuova Veneta” Soc. Coop. - Legnago

Ai Consiglieri di Amministrazione della Cooperativa COOPSETTE


Oggetto: Appello ai Riferimenti Valoriali della cooperativa per la modifica del programma di realizzazione autodromo e cementificazione del territorio Verona Sud Ovest

Gentili consiglieri di amministrazione,
ci permettiamo di inviarvi questa lettera perché vogliamo farvi sapere quanto ci stia a cuore il territorio in cui viviamo, la pianura a sud ovest Verona. E’ un territorio ancora molto bello, ricco di testimonianze storiche, antiche corti, mulini e opere idrauliche, pile per il riso. E’ percorso da 2 fiumi, il Tione e il Tartaro, e da numerosi corsi d’acqua minori, derivati ingegnosamente nei secoli scorsi dalle oltre 100 risorgive, con vaste distese coltivate a riso e insediamenti rurali ancora in gran parte rispettosi del patrimonio culturale e paesaggistico.
E’ un territorio che merita di essere salvaguardato in queste sue caratteristiche particolari, selezionando gli indispensabili interventi secondo quel criterio di “sviluppo sostenibile” che è anche la prospettiva su cui la vostra cooperativa fonda i propri riferimenti valoriali.
Leggiamo sul vostro sito, tra i VALORI E LA MISSIONE: “L'economia moderna si preoccupa di moltiplicare la produttività e la disponibilità dei beni. Assai meno si preoccupa di quante risorse vengono consumate, soprattutto quando queste risorse non sono di nessuno (o di tutti): aria, acqua, ambiente, salute, ecc. Lo sviluppo sostenibile è una concezione non solo dell'economia, ma anche della convivenza: io non posso pensare solo al mio tornaconto e non interessarmi del fatto che ai miei simili (o ai miei figli) possa mancare - in un futuro più o meno ravvicinato - l'aria, l'acqua, lo spazio, la salute” .
Purtroppo riguardo al nostro territorio si è andato precisando in questi ultimi anni, all’insaputa della stragrande maggioranza di noi cittadini, un complesso progetto di insediamenti (un autodromo, poi ancora un altro parco divertimenti e un altro centro commerciale), che si prospetta sempre più massiccio e distruttivo dell’ambiente esistente.
Questo tipo di imprenditorialità aggressiva, miope e indifferente a ogni valore non è certo una novità e non ci sorprende. Ci ha invece molto sorpreso scoprire che CoopSette , in quanto socia della Motor City Holding SRL, parteciperà allo scempio del nostro territorio programmato dalla società Autodromo del Veneto SPA.
Com’è potuto accadere questo?
E i soci della vostra cooperativa ne sono a conoscenza?
Se è vero, come sostenete, che ..” La cooperativa è l'unica forma di impresa che viene gestita con criterio democratico”,.... “che ogni singolo socio vale - ai fini delle decisioni- come ogni altro, … che la democrazia cooperativa non deve essere considerata solo un obiettivo morale, ma anche - e soprattutto - una modalità per la costruzione delle decisioni”.. , allora riteniamo che si debbano tener presenti sempre i valori fondanti ai quali i soci fanno riferimento, facendo impresa nel rispetto dello sviluppo sostenibile di tutti i territori in cui la cooperativa opera.
Sappiamo che questo investimento non è importante per soddisfare lo scopo della vs. cooperativa, per procurare cioè lavoro ai vostri soci: i 5.000 addetti che sarebbero necessari per costruire IL MOSTRO di cemento così come programmato, non saranno soci vostri, non saranno i cooperatori che hanno costruita la vostra storia!!
Vogliamo credere che la vostra cooperativa non fosse al corrente di quanto sia torbido il progetto Autodromo: perciò ci permettiamo di allegare a questo nostro appello un Dossier sul progetto preparato dal nostro comitato, composto da associazioni ambientaliste nazionali e locali, da rappresentanti dei comitati costituiti nei comuni interessati dal progettato stravolgimento del territorio, da cooperative di Verona.
Rivolgiamo a Coopsette l’appello ad una rivisitazione dell’intervento, proponendo in alternativa forme di sviluppo in grado di tutelare il nostro ambiente. Proponiamo, per esempio, che si realizzi compiutamente il Parco Naturale Regionale Tartaro – Tione; che si privilegi il recupero dei centri storici degradati, delle aree industriali dismesse e delle vecchie corti rurali invece di urbanizzare nuovi territori; che si eviti la incongruente approvazione di tante aree logistiche ma si proceda a completare e far funzionare al meglio quelle esistenti o in via di realizzazione; che si destini la zona a colture innovative come ad esempio una filiera agro-energetica per la produzione di biocarburanti; che si promuova una imprenditoria agricola di qualità nel rispetto delle risorse naturali, nella tutela del terreno agrario e del paesaggio rurale; che si tuteli e sviluppi la filiera del Riso così importante anche dal punto di vista agrituristico.
Confidando che sviluppo sostenibile, qualità della vita e salvaguardia dell’ambiente siano i riferimenti valoriali a cui voi cooperatori veramente volete riferirvi, siamo certi che sarà possibile trovare soluzioni che soddisfino insieme i valori e le aspettative dei soci della cooperativa Coopsette e le esigenze della comunità e dell’ambiente.
Ringraziando per l’attenzione porgiamo i nostri più sinceri saluti e auguri di buon lavoro.
22/06/2007 18:55
 
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questo c'era ieri............
come da titolo, ieri è apparso un discreto articolo sull'arena, che la dice lunga sulla fattibilità senza problemi del nostro stupendo progetto:

TREVENZUOLO-VIGASIO. Il presidente ha incontrato i sindaci interessati, in vista del vertice col collega veneto Galan

Autodromo, Formigoni in pista

Lombardia preoccupata delle ricadute ambientali su Mantova

Trevenzuolo. Si chiama «Autodromo del Veneto» ma anche la Lombardia vuol dire la sua. Così, qualche giorno fa, a Mantova, nella sede della Regione, si è svolto un incontro tra gli assessori regionali Davide Boni (territorio) e Domenico Zambetti (servizi) con i consiglieri regionali Enzo Lucchini (Forza Italia) e Antonio Viotto (Ds) ed i sindaci mantovani interessati all’opera, in quanto i loro territori sono a ridosso del confine.
Durante l’incontro l’assessore Boni ha rilevato che non c’è alcuna intenzione di fare una «guerra» al Veneto sul problema, ma «vogliamo capire qual è il vero progetto su quell’area, visto che nel lontano 1999 si era parlato solo di un autodromo mentre ora ci troviamo progettati centri commerciali, parchi divertimenti ed altro ancora» ha detto. «Dopo aver chiarito tutto questo, siamo disponibili a valutare le ricadute ambientali, viabilistiche e sociali che potrebbero esserci sul territorio mantovano».
A tale proposito venerdì prossimo, l’assessore regionale lombardo all’ambiente, Boni, avrà un incontro con il suo omologo Renzo Marangon per preparare il vertice sul tema tra i due presidenti di Regione, Formigoni e Galan. La discussione verterà sulle grandi scelte condivise per il Nord Italia in base all’accordo regionale a sette con capofila il Veneto e vice la Lombardia.
Un percorso politico che non soddisfa però il presidente della Provincia di Mantova, Maurizio Fontanili, «perché l’enorme area che sarà utilizzata per l’insediamento non porterà competitività ma sfrutterà solamente il territorio con pesanti ricadute anche sul vicino territorio mantovano, basti pensare alla viabilità». Sta emergendo quindi la richiesta di un ridimensionamento della struttura fin qui progettata; una prospettiva che potrebbe trovare consensi anche sul versante veronese.
Innanzitutto del Comitato «Per Trevenzuolo» presieduto da Enzo Busato, che ha inviato proprio in questi giorni una lettera aperta a tutti i consiglieri comunali di Trevenzuolo sul problema autodromo. «Pensateci, riflettete, valutate bene a chi state facendo un regalo perché dopo sarà troppo tardi per tornare indietro», si conclude la lettera, che ricorda agli amministratori comunali la grave responsabilità personale che si assumono verso i cittadini «che li hanno eletti per fare il bene comune e non per l’interesse di pochi». Insinuazioni non certo tenere che riflettono il clima pesante che si è creato sul problema autodromo. La lettera aperta ricorda inoltre ai consiglieri comunali che «non esistono disoccupati e non è certo per creare posti di lavoro per i residenti che si realizzano simili investimenti».
I firmatari sottolineano però che non è l’autodromo in sé che crea problemi, ma gli enormi insediamenti industriali, commerciali e logistici che sconvolgeranno il territorio e la viabilità già carente. Viene ricordato e rimproverato alle amministrazioni trevenzuolesi il fatto che da anni non si promuovono riunioni pubbliche per informare i cittadini delle scelte amministrative. «Scegliere con i cittadini il proprio futuro dimostrerebbe responsabilità, soprattutto di fronte a progetti che stravolgono il territorio».
La lettera, resa pubblica, contesta che i cittadini potranno diventare un po’ più ricchi «ma a quale prezzo? Si troveranno invece a vivere in un territorio paragonabile ad un sobborgo metropolitano con tutti i problemi che ne derivano: droga, prostituzione, microcriminalità». E si conclude con un invito esplicito agli amministratori che negli anni hanno votato a favore dell’autodromo, perché «siano coscienti dell’azione nefasta che hanno avallato. Sappiano che i loro nomi saranno ricordati per i risultati delle loro azioni».
Lino Fontana


possibile che il sale del buon senso non si possa spargere anche sulle testoline dei nostri amministratori?
fra l'altro avrebbero moltissime possibilità di trarne ampio beneficio, visto che la normale velocità di spostamento di un bradipo adulto, raramente sfiora i 20 metri al giorno e quindi il sale rimarrebbe ben fermo sulle loro "crape" sino al completo assorbimento naturale per fosfatazione chimica.....

mah! valli a capire tu sti bradipi veneti cammellati...


"... Non vogliate negar l'esperienza
di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"
Ulisse nell'inferno di Dante.
22/06/2007 21:52
 
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... e abbiamo anche il nostro Poeta !
QUALCHEDUN SE MOVA ...

E, se remissiando,
remissiando tèra
salta fora
la vita del Medio Evo?
Ossi col Pontél
A dir la so resòn,
che ferma i laòri,
ciama ambientalisti
con tanto de penéi
par farli béi.
Se mostra nel veludo
De vetrinete
Con spila e targheta.
Vegnarìa gente
Da ogni logo
Al Muséo de Travensol!
Seto la facia dei palassari
Che ha impegnà
Tanti schei?
Pori baùchi!
Prima de far piste
Penséghe ben:
savìo che gh'era el Castel?
Studiemo la storia!
Qualchedùn se movà
A fermar 'sto spegasso!

GIOVANNI BONINSEGNA

22/06/2007 22:12
 
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possibile che il sale del buon senso non si possa spargere anche sulle testoline dei nostri amministratori?
attento cieco a chiedere certe cose, potresti essere equivocato: in campagna tutti sanno che il sale (grosso, non quello del buon senso...) è un ottimo lumachicida [SM=x104349]
27/07/2007 21:24
 
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Video su manifestazione contro il saccheggio del territorio
Eccovi un ottimo documento video, girato e montato artigianalmente, ma che ben rappresenta il significato, lo spirito, le motivazioni e lo svolgimento della manifestazione del 6 maggio scorso "Fermiamo il saccheggio del nostro territorio".

Il tutto in attesa delle prossime iniziative ... teniamoci in contatto !

Di centri commerciali, di aree industriali e di parchi divertimento ne abbiamo sin troppi; di territorio ne abbiamo uno solo: cerchiamo di tenercelo stretto e che questo video non diventi un "Amarcord" della nostra magnifica campagna veneta.


[Modificato da IlTiglio 27/07/2007 21.28]

05/12/2007 22:50
 
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Pibe de Piombo
[Non Registrato]
Progetto DeTogni
[SM=x104348] Capisco come un progetto come quello iniziale da voi presentato a nome Lyskova-De togni possa aver spinto QUALCUNO a cadere in tentazione "in buona fede", ossia convinto di fare effettivamente qualcosa di buono e giusto.Tuttavia l'appetito vien mangiando e di fronte al "banchetto" lo stesso QUALCUNO si è lasciato sfuggire la situazione ed ora si ritrova tra le mani un mostro che va ben oltre le reali intazioni iniziali. Mi sembra una cosa grave da parte di chi invece dovrebbe amministrare con lungimiranza proprio per evitare tali "errori". Pensare che anche i Mantovani si siano accorti prima di noi di quanto sta realmente accadendo...Abbiamo proprio le fette di salame sugli occhi!!!SVEGLIA!!!

Sarei curioso di sapere cosa direbbe o scoprirebbe un giornalista VERO su questa faccenda, un Travaglio qualsiasi...
[SM=x104348]
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