a onore della veritá, devo mettere anche la risposta del presidente dall´oca che non é minimamente parente del famoso poeta:
«Nessuna forzatura, solo una proposta».
Giovedì 05 Marzo 2009.
Martino Dall’Oca è il presidente della società Autodromo del Veneto. Ecco la sua posizione sulla vicenda del patto cambiato rispetto alla bozza della Provincia.
Presidente, è possibile che abbiate tentato una forzatura?
No, non è andata così. Noi fino a quel momento non avevamo alcun documento ufficiale. Abbiamo firmato l’accordo, lo abbiamo inviato alla Provincia che ora ci ha mandato la delibera di Giunta alla quale ci atterremo.
Ma le sembra una procedura corretta? Non sarebbe stato meglio avvisare la Provincia sulle variazioni che avreste apportato?
Noi abbiamo soltanto reso pubblico il nostro patto, proprio per una questione di trasparenza. Siamo andati dal notaio per formalizzare l’impegno tra i privati, per garantire che siamo pronti ad assumerci i nostri impegni. Adesso la Provincia ha deciso, con un atto ufficiale, cioè con la delibera, di farci cambiare alcuni punti di quell’accordo e noi ci adegueremo. Ma lo faremo, ripeto, con un documento ufficiale. prima c’era soltanto una bozza e basta.
I 120 milioni di euro di fidejussione sono diventati 100. Perché?
La differenza è determinata dall’Iva. Era un punto da chiarire, come gli altri, d’altronde.
Ma con la mossa di modificare l’accordo, non avete messo a repentaglio i tempi di realizzazione del progetto?
Se la Provincia non potrà approvare il patto con l’ultimo consiglio, vuol dire che lo faremo dopo. Ma il ragionamento è un altro: qui ci sono dei privati pronti a pagare opere per 120 milioni di euro. È possibile che un ente pubblico rinunci a questa offerta?
Dipende dalle condizioni...
Sì, ma nella sostanza il progetto delle strade non cambia. Il patto che abbiamo sottoscritto tra privati non prevedeva interventi su quel versante.
praticamente, non vorrei aver capito male, ma sembra che a gaudagnare son tutti pronti, buoni e con la bocca spalancata, ma per tirar fuori le palanche dalle tasche per qualcosa che non permette alcun recupero economico, hanno le braccine corte e strillano come vergini violate.
sembra che le spese debbano essere a carico della comunitá, compresa anche la servitú dei sottoservizi.
cosa di cui non avevo mai dubitato.
strano peró, prima erano 400 i milioni di costo, poi 450, per passare fantascientificamente agli 800 milioni per un impianto galattico, adesso sono 120 i milioni di fidejussione, che prontamente scenderanno a 100 per effetto dell´iva.
se va male, chi paga per le macerie, visto che solo per l´acquisto dei terreni (regalati ai soliti quattro noti in una notte di natale) se n´é gia involata oltre la metá??
tutti deboli in matematica o il prosciutto abbonda sugli occhi di chi dovrebbe tutelare i nostri interessi???
e soprattutto chi é cosí scemo da accettare una fidejussione pari al 15-20% della spesa totale, su un progetto che definire faraonico quanto inutile, destinato a finire in una bolla di sapone come il green village?
mah!
l´importante é che il vigasiano non faccia troppe domande e si concentri sulla polenta e i suoi derivati.
almeno finché c´é!
"... Non vogliate negar l'esperienza
di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza"
Ulisse nell'inferno di Dante.