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Si tratta di un nuovo piano di lottizzazione privata, delle dimensioni di 1.050.000 mq., che prevede la nascita di un polo logistico, industriale e artigianale a fianco dell’autostrada del Brennero, località Vò de Rua (Vigasio sud/ovest).
Questo polo di 105 ettari si colloca su un territorio dove già sono previsti 400 ettari di urbanizzazione per il progetto “Autodromo” (che ricordiamo prevede aree commerciali, artigianali e industriali, oltre ad un parco divertimenti) e altri 100 ettari di polo agroalimentare e logistico previsto a Trevenzuolo.
Qual è il problema allora ? Beh il problema fondamentale è che tutti questi interventi non sono stati previsti dal Piano d’Area Quadrante Europa del 1999, in quanto le funzioni logistiche, commerciali, artigianali e industriali, di comune accordo tra tutti i comuni interessati, quindi anche Vigasio, venivano assegnate ad altri territori, mentre quello in oggetto era destinato alla filiera agroalimentare e a tutela ambientale per il futuro Parco fluviale del Tartaro-Tione, di conseguenza, non era stata prevista un’adeguata viabilità.
Questo significa che contemporaneamente si otterranno due risultati negativi:

1) il probabile raddoppio dell’offerta sul mercato di tali funzioni, che, non potendo essere assorbite dalla domanda, porteranno ad un deprezzamento anche degli insediamenti già costruiti (es. a Nogarole Rocca o Villafranca) e alla triste visione di una serie interminabile di capannoni vuoti e non utilizzati, come già è avvenuto per altro a causa della legge Tremonti.
2) la distruzione di uno degli ultimi territori agricoli, tra l’altro inseriti nella redditizia filiera del riso, sul quale ben altre scommesse di un’agricoltura avanzata e di qualità si potevano fare (pensiamo ad esempio al nuovo mercato dei biocombustibili o delle bioplastiche).
Noi di Legambiente ci opponiamo a tale ulteriore distruzione di territorio in quanto incompatibile con la proposta di istituzione del Parco Regionale del Tartaro-Tione; per l’elevatissimo rischio di inquinamento della falda acquifera, che si trova solo a 120 centimetri, acqua che poi va ad alimentare le risaie e i campi a sud; per l’inquinamento atmosferico che porterà il passaggio di migliaia di automezzi (polveri sottili, ozono, benzene, composti solforosi, ecc.).
Il Presidente di Legambiente “Il Tiglio”
laltracampana@alice.it