00 07/05/2007 15:04
In marcia contro l’autodromo
da "L'Arena" del 6 maggio 2007:

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Da Vigasio a Trevenzuolo. Oggi pomeriggio va in scena la protesta promossa dagli ambientalisti contro il maxi progetto

In marcia contro l’AUTODROMO

C’era un patto per tenere segreta l’operazione. Il sindaco: «Non è vero»

Oggi, come annunciato, il fronte anti-AUTODROMO scende in piazza: alle 14 a Forette di Vigasio si metterà il moto la marcia promossa dai gruppi ambientalisti veronesi e mantovani, che raggiungerà il sagrato della chiesa di Trevenzuolo per tornare a Vigasio attraverso Nogarole Rocca. La protesta, un po’ a sorpresa, è sostenuta anche dagli ambientalisti messicani, che in questi giorni hanno inviato alla nostra redazione numerosi messaggi di solidarietà, sottolineando le critiche al progettato impianto che dovrebbe sorgere tra i comuni di Trevenzuolo e Vigasio.
Ma le contestazioni internazionali sono solo la punta di un iceberg emerso durante un’affollata assemblea pubblica sull’AUTODROMO e sulla marcia che si è svolta venerdì a Trevenzuolo. Quasi nulle le voci a favore delle mega strutture, o meglio nessuna, tranne il tentativo, a più riprese, del sindaco Fabio Meneghello, il quale, tirato in ballo, è intervenuto «per chiarire e dare una informazione corretta».

Vincenzo Parise (Legambiente) ha ripercorso, con un video, la storia della città dei motori dal 1999. Ha portato dati e documenti ufficiali, aggiornati, rilevando che «progetti simili al nostro, in Italia, ce ne sono una decina. Progetti fotocopia sia per i dati economici, di presenza dei visitatori e posti di lavoro, ma quello di Trevenzuolo, con 1 miliardo di euro di impegno, è il più importante».
Ha quindi rilevato come ai Comuni di Vigasio e Trevenzuolo spetti una quota dell’1 per cento delle azioni «con eventuali guadagni "ridicoli"». Sono stati proposti interventi alternativi di sviluppo dell’area con l’agricoltura sostenibile e la filiera agroalimentare per la produzione di biocarburanti. Giovanni Biasi (Wwf) ha anche evidenziato l’eccessiva cementificazione del territorio col depauperamento di aree verdi e danni a falde e risorgive. Per Umberto Dall’Oca (Associazione San Michele di Erbè) «stavolta gli amministratori l’hanno fatta grossa. E il maggior responsabile di tutto questo è l'attuale vice sindaco di Trevenzuolo». Sulla filiera agroalimentare, definita più volte «centro logistico per la movimentazione delle merci», il sindaco Meneghello ha puntualizzato come fosse «prevista nel Paque nell’ambito dell’Unione dei 5 Comuni». È intervenuto anche Liberto Canoso, capogruppo di minoranza (Tre stelle) accusando l’amministrazione di Trevenzuolo di essere stata l'unica a non votare contro il District Park di Vigasio, bocciato dagli altri Comuni. «Mancano le strade per questi mega interventi», ha concluso Canoso «e sono convinto che, alla fine, le pagheranno i cittadini con la tassa di scopo».
Insinuazione che il sindaco Meneghello si è affrettato a smentire chiarendo come la «la tassa di scopo sia uscita durante una discussione in Provincia e noi ci siamo detti contrari». Infine sul patto di «segretezza» da mantenere durante gli atti preliminari (2004) sottoscritto dai sindaci di Vigasio e Trevenzuolo, agli inizi della vicenda, Parise si è detto esterrefatto che un amministratore pubblico sottoscriva questi impegni «che non so se sia legale, certo è per niente etico». Meneghello, ammettendo che ormai non è più possibile intervenire, ha ribadito come «segretezza non ci sia stata perché, durante la campagna elettorale 2005, abbiamo pubblicato la planimetria di massima» mostrando copia del depliant. Emblematico l’invito dell’ex vice sindaco di Erbè, Paolo Fermo: «Menegehello, ferma questo ecomostro finché sei in tempo».
Lino Fontana