00 01/05/2007 16:33
sui "Furbetti" della Regione Veneto.
da L'Arena di Martedì 1 Maggio 2007:

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TREVENZUOLO/VIGASIO. Bertucco: «Insidie dall’autodromo e altri progetti sul territorio. Ma a norma di legge»
«Gioco di parole contro l’ambiente»

Trevenzuolo/Vigasio. È bastato cambiare, nel testo della legge, la preposizione «nei» in «ai» e il gioco è fatto. Si può fare tutto quanto un attimo prima era limitato. È ciò che starebbe accadendo per il contestato autodromo del Veneto, e annessi; tanto che domenica 6 maggio si svolgerà una marcia pacifica da Vigasio a Trevenzuolo. La «impercettibile» modifica è stata evidenziata da Michele Bertucco e Vincenzo Parise, di Legambiente, nella conferenza stampa nella sede veronese dell’associazione, per presentare la manifestazione.
«Il 25 febbraio 2005», rileva Parise, «la Regione Veneto approvò un’ulteriore variante al piano modificando un articolo e dando via libera al saccheggio del territorio. Nella frase: "In deroga agli obiettivi di sviluppo e nei limiti dimensionali il "nei" è diventato "ai", con tutto ciò che ne consegue. Nella Regione Veneto esistevano, prima del progetto autodromo, solo due aree ancora integre sotto l’aspetto ambientale: una nel Polesine e l’altra proprio quella interessata alle mega strutture contestate».

Ha quindi elencato tutto quello che dovrebbe sorgere nel triangolo che ha da un lato l’A22, al vertice Vigasio e alla base Trevenzuolo. «Si tratta di più di 10 milioni di metri quadrati di urbanizzazione con centri logistici, agroalimentare, enormi aree commerciali, parchi divertimento proprio dove la Regione aveva previsto il Parco regionale delle terre antiche del riso tra il Tartaro e il Tione».
Secondo Michele Bertucco è una scelta che è stata possibile grazie a interventi ben mirati delle singole amministrazioni, con la complicità della Regione Veneto, «scavalcando tutti i meccanismi di pianificazione concertata tra Comuni contermini e la Provincia di Verona che solo ora si sta muovendo ma in forte ritardo. Fortunatamente è saltato il District Park per l’opposizione di tutti i Comuni dell’area e della Commissione provinciale di valutazione dell’impatto ambientale».
Interviene anche lo storico isolano Bruno Chiappa, mettendo altra carne al fuoco col Centro risi e la Fiera del riso, nuove strutture che costituiscono un ulteriore problema per viabilità e vivibilità del territorio. «Il Centro e la Fiera richiedevano una localizzazione più decentrata anche per rispettare l'area storica, luogo sacro per Isola, dove invece si vuole ubicarle». Per Pasquale Ferrarini, del Comitato «Per Trevenzuolo», il paese è già abbondantemente penalizzato dagli attuali insediamenti industriali che inquinano notevolmente «e con l’arrivo dell'autodromo e annessi, ci sarà uno sconvolgimento non solo territoriale ma anche sociale». Preoccupazione anche dal presidente dell’associazione mantovana «Vivere Castelbelforte», Vanni Mantovanelli, che individua in tre punti i problemi più assillanti: la viabilità, che non deve essere scaricata sui Comuni; la piccola distribuzione, che «finirà per chiudere» e i problemi sociali con «l’arrivo di manodopera di basso livello». Per Umberto Dall'Oca (Associazione ambientale San Michele) chi manifesterà sono anche comitati civici che contestano lo sfruttamento dissennato del territorio.
Intanto si affilano le armi per al sfilata di domenica, che partirà da Vigasio alle 14. Giovedì alle 21, in sala civica a Isola della Scala, ci sarà un incontro pubblico sul tema, organizzato dai partiti di opposizione in Consiglio comunale. Un ampio schieramento «contro il saccheggio del territorio» che va dai partiti, agli ambientalisti, ai cittadini che, come sottolineano gli organizzatori della marcia pacifica, «vogliono salvare l’ambiente da queste speculazioni edilizie dei soliti furbetti».
Lino Fontana