Dossier Motorcity - aggiornamento Giugno 2011
Dossier Motorcity
Contiene un sacco di informazioni sul progetto, e sull'attuale situazione (che è di stallo per mancanza di fondi dei privati a quanto sembra e ci è dato sapere).
Certa è l'attuale posizione della provincia di Verona, intenzionata a non dare il via libera alle opere se non verrà prima di tutto realizzata la nuova viabilità di supporto e il nuovo casello autostradale, opere di competenza delle due società private: Coopsette e Draco, che si impegnarono a suo tempo a finanziare ma che per il momento non sembrano intenzionate a realizzare.
Non ancora chiara invece la posizione della Regione Veneto, dove mentre lo stesso Zaia dichiara:
«Per la Regione l’autodromo è un fatto privato. Non c’entra nulla con il pubblico. […] ci riserviamo di esprimerci quando vedremo le carte che saranno presentate dalla società. […] cattedrali nel deserto non ne vogliamo. Perché poi a pagarne le spese sono sempre i cittadini. Sia la più piccola opera sia la più grande, compreso il Motorcity, deve essere pensata prima di tutto grarantendo la fruibilità del territorio. […] La Regione è fuori da questa partita. La quota di Veneto Sviluppo è residuale, storica».
In realtà Veneto Sviluppo, la finanziaria regionale, detiene da sempre e ancora oggi il 27% delle quote della società Autodromo del Veneto (altro che residuale...) e ha di recente nominato Roberto Bissoli nel suo consiglio di amministrazione.
Speriamo nel prossimo pronunciamento del TAR Veneto, la cui udienza è fissata per il 7 luglio 2011, al quale come Legambiente ci siamo rivolti per richiedere l’annullamento della delibera di Giunta Regionale n. 4141/2009 che da giudizio favorevole di compatibilità ambientale al Motorcity.
Fatti non parole ci vorrebbero, da parti di tutti e specialmente dei nostri amministratori pubblici!