DA L'ARENA DE ANCO'. BRAA CONTESSA.
Anche ti te ghe avuo proprio un bel corajo. Te si piase forte de Manin, contessa te si el nostro orgoglio. Va avanti così, che te ne fe far bela figura in tuta la provincia. BRAA!!
Carabinieri a presidio dei consigli comunali. E un consigliere che è cacciato dall'aula se si ostina a voler registrare le sedute. Mesi e mesi di tensioni, durante i quali la maggioranza e le minoranze si sono scontrate quasi su tutto, hanno avuto il loro epilogo ieri mattina, quando il sindaco Daniela Contri è ricorso alle maniere forti, facendo allontanare dai carabinieri e dai vigili un consigliere della lista «Giusti per Vigasio». È accaduto poco dopo le otto e trenta nella sala del palazzetto dello sport. Il consigliere cacciato è Daniele Visparelli, capogruppo di «Giusti per Vigasio», reo di aver voluto registrare con un apparecchio l'audio della seduta. Da mesi, dopo che il Consiglio, lo scorso luglio, disse no alle riprese video delle assemblee, gli esponenti della minoranza lamentano la mancata o lacunosa verbalizzazione, non solo degli argomenti di delibera, ma anche di tutti gli atti e le discussioni effettuate in assemblea. Le premesse per una riunione movimentata, con tanto di abbandono dell'aula, per protesta, dell'ex vicesindaco Pietro Robbi, c'erano tutte.
A cominciare dal forte dispiegamento di forze dell'ordine: tre carabinieri e tre vigili urbani chiamati a sorvegliare la seduta in cui il numero degli spettatori era pari a quello di agenti e militari.
Come per la scorsa seduta del 21 settembre, Visparelli aveva comunicato al sindaco e ai consiglieri l'intenzione di registrare il dibattito. Nonostante il diniego del primo cittadino, che gli è stato notificato tramite lettera venerdì mattina, il consigliere si è presentato in aula con il suo registratore digitale. Come un mese fa, Visparelli ha posato l'apparecchio sul banco. Tra il consigliere e il sindaco si è acceso subito il diverbio. Contri, che l'altra volta non era riuscita a impedire la registrazione, ieri ha impartito l'ordine di entrare in azione ai carabinieri e agli agenti di polizia urbana. Dopo aver citato l'articolo 32 del regolamento, che dà facoltà al presidente del Consiglio, cioè al sindaco, di autorizzare le riprese audiovisive, ha ammonito il consigliere: «Ti invito per l'ultima volta a spegnere l'apparecchio. Se non lo fai, qui ci sono le forze dell'ordine. Io le chiamo e loro ti portano fuori». Visparelli ha protestato, chiedendo che venisse verbalizzata la mancata autorizzazione.
Il clima si è fatto più pesante. «Abbiamo perso troppo tempo», ha sbottato allora il sindaco e, rivolto a un militare in sala, ha rinnovato l'appello: «La prego di intervenire perché il consigliere Visparelli non vuole intendere l'italiano e le regole». Dopo un ennesimo appello alle «forze dell'ordine a far uscire Visparelli», Contri ha dato l'ordine perentorio: «Maresciallo la prego, abbiamo perso fin tanto tempo, la prego di intervenire». È successo il parapiglia. Un carabiniere e un vigile si sono avvicinati a Visparelli che era seduto. Dopo averlo afferrato sotto le ascelle, lo hanno fatto alzare e uscire, tra lo sconcerto dei colleghi di minoranza, mentre lui protestava «No, no, non potete». Visparelli è anche inciampato ed è caduto. Annunziata Rudella della Lega ha chiesto la verbalizzazione dell'accaduto. Contri ha risposto picche. Visparelli è tornato poco dopo e ha mostrato al sindaco di aver tolto le batterie dal registratore. La seduta è così ripresa.
Il sindaco voleva far discutere prima gli ordini del giorno. Ma Visparelli si è opposto, perché il regolamento comunale prevede che siano discusse prima le mozioni: «Le regole valgono solo per me? E meno male che mi ha imposto di uscire con la forza pubblica. Queste non sono regole?». Il sindaco ha quindi fatto esaminare le mozioni.