UN SALUTO AL NUOVO SINDACO … “BELLA CIAO”
Cronaca e sentimenti di un triste 25 aprile
Vigasio, 25 Aprile 2005. Proprio 60 anni fa nella piazza del paese sfilavano i carri armati americani , tutta la gente era in strada, festosa, proprio come nei films i soldati regalavano cioccolato e sigarette.
Finalmente erano arrivati. Era la fine di un incubo. Da quel momento in avanti sarebbe stato l’inizio di un’altra vita, l’inizio di una stagione diversa: colori ed aria di libertà.
Oggi a 60 anni dalla liberazione, davanti al monumento ai Caduti, tutto sembra lontano, mesto e slavato, come il cielo e l’asfalto di questa mattina piovosa.
E’ il primo 25 Aprile del nostro nuovo Sindaco, e la giornata è proprio brutta.
Il primo Sindaco donna, il primo discorso in un’occasione così importante.
Peccato per il tempo e peccato per il discorso.
Sarebbe bastato poco, facile preparare dieci righe di circostanza.
Da settimane se ne parlava in TV, alla radio, sui giornali.
Da tanti anni sono pieni i libri di Storia. Bastavano parole semplici.
Chissà invece che fatica avrà fatto nel preparare un discorso per un’occasione come questa, senza mai nominare la Resistenza, i partigiani, i fascisti, la Costituzione. Sarebbe come raccontare una storia di Natale senza mai nominare Gesù bambino e il Presepe.
Ma forse gli argomenti erano troppo impegnativi.
Se si fosse concentrata di più, invece di spendere tanta energia per non parlare delle origini vere di questa giornata, forse non avrebbe commesso un altro grave errore:
ricordare il 25 Aprile come “la festa della liberazione da tutte (..TUTTE..!) le dittature”.
Questo è un falso storico! Un tentativo di revisionismo, come quello ostinatamente praticato a tutti i livelli dai suoi “compagni” di centro-destra.
Un tentativo di confondere la Storia e le coscienze.
Noi siamo contro tutte le dittature e questo è fuori discussione! Vogliamo ricordarle però, caro Sindaco, che l’Italia, di dittature ne ha patito una sola, con un nome tristemente noto: fascismo.
Sarà bene che non lo dimentichi! E non dimentichi che lo scopo del 25 Aprile è ricordare a tutti la Resistenza, come ultimo atto della guerra italiana e mondiale contro il nazismo e il fascismo, che avevano devastato l’Europa. In quella lotta di libertà sono morti Gramsci, Matteotti, Gobetti, i fratelli Rosselli, migliaia di condannati a morte, i caduti di Cefalonia, i Partigiani italiani e di tutta Europa. Dall’altra parte c’erano Hitler, Mussolini, i criminali di guerra, i persecutori. Ci sono sei milioni di ebrei sterminati, uomini, donne e bambini. Questa è la nostra Storia e non si può cambiare. La nostra Repubblica è nata dalla Resistenza, con una Costituzione che respinge ogni atto e “valore” del fascismo.
Ogni volta che si esegue l’inno di Mameli , e si canta “Bella ciao”, si ricordano e si celebrano coloro che, contro il fascismo, sono morti per la libertà!
Questo è il 25 Aprile, se lo ricordi.