Re: Autodromo
Dall'Arena di ieri, 26 Novembre 2006:
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I primi cittadini di Villafranca, Povegliano, Buttapietra, Castel d’Azzano e Nogarole Rocca chiedono un incontro a Mosele
Autodromo, cinque sindaci in pista
«Modificando il progetto la Regione ha snaturato il Quadrante Europa»
Villafranca. «Sull’autodromo vogliamo dire la nostra, dopo tutto interesserà anche i nostri comuni». I sindaci di Villafranca, Povegliano, Nogarole Rocca, Castel d’Azzano e Buttapietra hanno chiesto un incontro con il presidente della Provincia Elio Mosele per analizzare la complessa situazione legata alla realizzazione dell’autodromo di Vigasio-Trevenzuolo, approvato dalla Regione e dai due Comuni su cui sorgerà il circuito previsto dal Piano d’area Quadrante Europa.
«Al presidente Mosele», spiega Luciano Zanolli, sindaco di Villafranca, che, con i colleghi interessati (mancavano il sindaco di Castel d’Azzano, Franco Bertaso, sostituito dal vice Francesco Bonetti, e il sindaco di Buttapietra Gian Paolo Pighi), ha incontrato la stampa, «chiediamo che venga riaperto un tavolo di discussione e di confronto. La Regione, approvando il Piano d’area, non ha tenuto conto delle proposte presentate dalla Provincia lo scorso anno, scavalcando i diritti delle amministrazioni comunali. Non siamo contro l’autodromo, ma vogliamo che lo sviluppo del nostro territorio sia effettuato con l’apporto concreto della amministrazioni».
«La proposta finale dell’autodromo», ha continuato Zanolli, «snatura la natura stessa del Piano d’area Quadrante Europa, in cui erano ben individuate le funzioni commerciali e produttive per ogni area. Vogliamo inoltre lanciare una proposta a tutti i Comuni del sud-ovest veronese per aprire un tavolo di confronto permanente per definire con certezza le funzioni condivise sul nostro territorio e soprattutto per individuare quali siano le infrastrutture necessarie per sostenere tale opera».
Lo scorso ottobre la Giunta regionale ha approvato una variante al Piano d’area che prevede un incremento delle funzioni dell’autodromo (definito ora come parco divertimenti), con l’inserimento di un’area commerciale e di un’area industriale, per un totale di quattro milioni di metri quadrati. La Regione, però, non ha tenuto in considerazione le perplessità della Provincia, che, nel luglio dello scorso anno, aveva presentato delle osservazioni in cui si richiedeva una convenzione tra i Comuni interessati e gli operatori del piano d’intervento. Un accordo basato su tre punti: la valutazione dell’impatto ambientale, l’adeguamento delle infrastrutture e le effettive dimensioni delle attività accessorie, quelle commerciali e industriali, dell’autodromo. Una richiesta che era stata fatta per non snaturare l’iniziale progetto, risalente al 1999, che prevedeva solo la realizzazione del circuito automobilistico. Osservazioni, queste, concordate con i nove Comuni interessati, ovvero: Villafranca, Povegliano, Nogarole Rocca, Castel’Azzano, Buttapietra Vigasio, Mozzecane, Erbè e Isola della Scala. Questi ultimi quattro Comuni non hanno aderito alla richiesta di incontro con il presidente provinciale Mosele.
«È interesse di tutti che il progetto venga ben realizzato», afferma Anna Maria Bigon, sindaco di Povegliano, «ma è necessario prendere in considerazione le osservazioni presentate dalla Provincia lo scorso anno, ponendo attenzione soprattutto ai problemi legati alla viabilità, ancora lontani dall’essere risolti». Un problema, quello viabilistico, che coinvolge anche il Comune di Castel d’Azzano. «Sulle nostre due principali arterie stradali», rivela il vicesindaco Francesco Bonetti, «transitano già diecimila veicoli al giorno, che provocano code interminabili. È indispensabile provvedere a una viabilità alternativa che colleghi l’autodromo direttamente con i raccordi autostradali».
«Il percorso iniziato un anno fa in Provincia», aggiunge Luca Trentini, sindaco di Nogarole Rocca, «dev’essere ripreso, perché non se ne sono visti i frutti. I Comuni non devono essere scavalcati bensì coinvolti direttamente».
Emanuele Zanini
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Fa piacere che i sindaci dei comuni citati finalmente si accorgano dell'enormità del progetto, che inciderà oltre che sull'ambiente e sulla qualità della vita (peggiorandola) dei propri cittadini, anche sulle economie dei loro paesi (peggiorando anche questa). Basti pensare a quanta clientela perderanno i centri commerciali esistenti, per non parlare della piccola e media distribuzione.
Ma ci vengono spontanee due domande:
1. finora dove sono stati questi sindaci ? E si che di informazioni ne sono circolate a iosa in questi mesi, dalla stampa locale fino a quella nazionale (vedi L'Espresso). Tra l'altro noi di Legambiente abbiamo organizzato un ciclo di incontri in quasi tutti i comuni citati (Villafranca, Povegliano, Castel D'Azzano, Trevenzuolo, Vigasio).
2. E perchè la Provincia, che ben si era comportata, anche se in ritardo, convocando l'anno scorso una conferenza dei servizi tra dieci comuni, per cercare di ridimensionare il mostro, NON era presente a Giugno di quest'anno in Regione quando la commissione urbanistica si è riunita per discutere delle varie osservazioni presentate, comprese le proprie ???