sulla manifestazione di domenica 6 maggio
Caro "Un Cittadino" le tue affermazioni credo, per chi ha visto o partecipato ieri alla biciclettata, si commentano da sole.
Hanno partecipato più di 400 persone, delle quale 350 erano in bicicletta (qualcuno, che ringraziamo, si è preso la briga di contarle una per una). Persone singole e soprattutto famiglie intere provenienti quasi tutte dal nostro territorio, a partire da Villafranca fino a Isola, con presenze anche dal mantovano.
E' stata una bella festa popolare, in un contesto di luoghi e di tempo ottimi (compresa la breve "benedizione" di pioggerellina iniziale !).
Ecco cosa ne scrive oggi L'Arena:
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Da Vigasio a Trevenzuolo. Centinaia di cittadini hanno manifestato contro il maxi progetto dell’autodromo
«Motorcity», il fronte del no
«Avrà un impatto ambientale e sociale devastante». Critiche ai comuni
Vigasio-Trevenzuolo. Una marcia pacifica per dire no alla realizzazione dell’autodromo del Veneto. In centinaia si sono dati appuntamento ieri pomeriggio a Forette per partecipare alla protesta contro l’impianto organizzata da Legambiente circolo «Il Tiglio», l’associazione ambientale «San Michele» di Erbè, il comitato «Per Trevenzuolo», l’associazione «Vivere Castelbelforte», con l’adesione di Wwf, Italia Nostra, Lipu, Ari (Associazione rurale italiana), Rete Lilliput, con la partecipazione della protezione civile di «Adige 2003».
Un lungo serpentone di biciclette, di trattori e di auto ha percorso parte del perimetro dell’area compresa tra Vigasio e Trevenzuolo dove sorgerà il progetto «Motorcity», che prevede la realizzazione di un autodromo, di un’area industriale e una commerciale e un parco divertimenti, per una superficie complessiva di 4 milioni di metri quadrati (di cui il 70% edificabile). Area che, se si considerano le zone industriali previste nelle aree limitrofe fra Trevenzuolo, Nogarole Rocca e Isola della Scala, supera i dieci milioni di metri quadrati.
Il corteo, partito da Forette, prima ha fatto tappa a Vigasio, poi ha proseguito fino alla corte storica duecentesca di Curtaba’, proprio nel cuore dell’area «Motorcity». La manifestazione è quindi proseguita fino a Trevenzuolo per tornare infine a Vigasio passando per Nogarole Rocca.
«Con questa marcia», ha spiegato Vincenzo Parise del circolo Il Tiglio, «vogliamo dire no al saccheggio indiscriminato del nostro territorio. Ma soprattutto vogliamo informare le persone dell’esistenza di questo progetto schizofrenico, far conoscere, percorrendole in bicicletta, le zone dove dovrebbe sorgere il piano. Un progetto che distruggerà un territorio destinato dal Paqe (Piano d’area Quadrante Europa) a parco fluviale della pianura veronese e inserito nel Parco del Tartaro Tione. Questo non è un intervento per lo sviluppo del territorio, ma è semplicemente un mero progetto speculativo promosso dai "furbetti del quartierino". Faremo di tutto per bloccare questo piano».
«Per fermare questo scempio», ha aggiunto Michele Bertucco, presidente di Legambiente Verona, «dobbiamo essere vigili, presenti sul territorio. E questa deve essere solo la prima di una serie di manifestazioni future, in attesa della presentazione del progetto, prevista tra pochi mesi».
«Fermiamo il mostro a quattro teste (autodromo, centro commerciale, parco divertimenti e zona industriale)», era l’eloquente cartello indossato da Giovanni Biasi, della sezione provinciale del Wwf. «La bocciatura effettuata dalla commissione provinciale per la valutazione dell’impatto ambientale sul District Park», ha aggiunto Biasi, «non deve farci abbassare la guardia. Dobbiamo continuare a lottare».
«L’impatto ambientale e sociale di questo progetto», ha sottolineato Umberto Dall’Oca, dell’associazione «San Michele» di Erbè, «sarebbe devastante. Ora dobbiamo sperare nell’opinione pubblica, nella coscienza civica di quei cittadini che hanno ancora a cuore la sopravvivenza di questo territorio».
Alla manifestazione era presente anche Valentina Zuccher, consigliere di maggioranza a Povegliano, che ha ricordato come «purtroppo le amministrazioni coinvolte in questo affare sacrifichino la tutela del territorio per dei puri interessi economici».
Alla marcia ambientalista hanno partecipato, oltre alla componente ambientalista della sinistra veronese, anche alcuni comitati ambientalisti mantovani. «Motor City», ha affermato Vanni Mantovanelli di Vivere Castelbelforte, «avrà gravi ripercussioni anche sulla viabilità, che andrà al collasso, sul piccolo commercio, che rischia la crisi totale, e sul lavoro».
Emanuele Zanini