Marcia "verde" anti autodromo
Tratto da: L' Altro Giornale - Maggio 2007
Vigasio. In bicicletta per le campagne a rischio
Marcia "verde" anti autodromo
No al "saccheggio" del territorio
Un lungo serpentone di circa quattrocento persone, tra cui molte famiglie con bambini e un alpino della Seconda Guerra, tutti in bicicletta o con trattori lungo il perimetro dell'area dove dovrebbe sorgere il progetto "Motorcity". È stato questo lo spettacolo che si è presentato domenica 6 maggio, tra Vigasio e Trevenzuolo, quando è andata in scena una marcia pacifica per fermare il "saccheggio" del territorio con la realizzazione dell'autodromo del Veneto, e di aree commerciali e industriali.
La protesta è stata organizzata dal circolo di Legambiente "Il Tiglio" di Vigasio, in collaborazione con le associazioni "S. Michele" di Erbè e "Vivere Castelbelforte", il Comitato "Per Trevenzuolo", Wwf, Italia Nostra, Lipu, Ari (Ass. Rurale Italiana) e rete Lilliput, per invitare tutta la popolazione a opporsi in modo concreto ai progetti di nuove urbanizzazioni che coinvolgerebbero oltre dieci milioni di metri quadrati.
Il percorso, lungo 24 chilometri, ha visto la partenza del corteo da Forette, per attraversare il centro di Vigasio e proseguire fino alla corte duecentesca di Curtabà, situata nel cuore dell'area coinvolta. Qui uno studioso di Trevenzuolo, il maestro Pasquale Ferrarini, ha narrato la storia del luogo, dando notizie sociali e culturali e motivando la scelta di salvaguardare quel territorio. La manifestazione è proseguita fino a Trevenzuolo, per poi ritornare a Vigasio passando per Nogarole Rocca. "Questa marcia - ha commentato Vincenzo Parise del circolo Il Tiglio - vuole dire no al saccheggio del territorio, e vuol informare le persone dell'esistenza di un progetto che mira a distruggere il territorio agricolo e a fare speculazione edilizia, in un 'area destinata dal Paqe a parco fluviale della pianura Veronese e inserita nel parco del Tartaro Tione. C'è stata una partecipazione superiore alle attese, e tutto si è svolto senza incidenti, grazie anche al servizio di sicurezza dei carabinieri di Isola della Scala".
Alla marcia hanno parlato anche esponenti delle altre associazioni. "Per fermare questo scempio - ha commentato Michele Bertucco di Legambiente - bisogna essere vigili e presenti sul territorio; questa deve essere la prima di altre manifestazioni future". Dello stesso avviso anche Giovanni Biasi, della sezione provinciale del Wwf: "la bocciatura del District Park non basta. Non bisogna abbassare la guardia, dobbiamo continuare a lottare".
Altri commenti sono giunti da Vanni Mantovanelli (associazione Vivere Castelbelforte) e Umberto Dall'Oca (associazione ambientale S. Michele). Erano inoltre presenti Emanuela Formenti, Presidente del Wwf Verona, Francesco Benciolini, dell'ARI e alcuni membri della Rete Lilliput.
C'erano anche rappresentanti politici: i sindaci di Castelbelforte e Casteldario, il segretario provinciale di Mantova dei Ds, Carra, il consigliere di maggioranza di Povegliano Valentina Zuccher, (che ha sottolineato come le amministrazioni comunali in questi casi sacrifichino la tutela del territorio per meri interessi economici), il segretario dei Verdi di Verona, Magagna, il segretario dei Ds di Isola della Scala, Zandonà, il segretario dei Ds di Vigasio, Bertolini, e il capogruppo della minoranza di Vigasio, Nicolis.
Il fronte del no è comunque ben agguerrito, visto che è allo studio un coordinamento dei vari comitati per realizzare un osservatorio permanente sull' ambiente, l' economia, la viabilità, la qualità della vita e l'urbanistica della provincia sud di Verona.
Nicola Cordioli