10/09/2015 15:57 |
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| | | Post: 19 | Registrato il: 14/05/2015
| Utente Junior | | OFFLINE | |
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Questa è la testimonianza scritta di uno dei 30 profughi ospitati attualmente a Buttapietra; ad occuparsi della gestione del progetto di accoglienza è la SPAZIO APERTO Società Cooperativa Sociale, insieme ad alcuni volontari e volontarie. Io sono Koffi Yao, ho diciotto anni e sono Ivoriano della Costa D’Avorio. La mia famiglia aveva 7 persone: mamma, papà, tre fratelli e una sorella. Nel 2004 ho perso mio papà durante il colpo di stato del nuovo presidente. Nel 2011 ho perso due fratelli che partecipavano a una manifestazione universitaria contro il presidente causa della ribellione del 2002-2004. A quattordici anni sono partito per il Ghana e sono rimasto due anni come rifugiato. Sono poi andato in Libia passando per il Niger. Il viaggio è molto pericoloso. Abbiamo passato il deserto con un camion. Eravamo trenta persone. E io ho pagato duecento euro. Ho lavorato come muratore per un anno. Poi i soldati mi hanno chiesto soldi, io non ne avevo e sono stato in prigione sei mesi. Li lavavo le bombe e smontavo le armi. Una notte alle dieci il capo della prigione mi ha liberato insieme a altre quattro persone, e a mezzanotte eravamo sulla spiaggia. Siamo partiti con una barca con 300 persone e dopo sette ore siamo saliti sulla grande barca italiana fino alla Sicilia. Il 14 maggio 2015 sono arrivato qui a Buttapietra.
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